-Vittorio Sgarbi:

 

"Si capisce subito che per l’artista Alice Asnaghi il viaggio sia qualcosa di importante.

Del viaggio deve piacerle, prima di tutto, l'idea di avere a che fare con un altrove rispetto ai propri luoghi di provenienza e forse di appartenenza, dandole la possibilità di confrontarsi con altre culture, altri paesaggi, altre umanità, altre mentalità. Il viaggio é l'illusione di potere essere differenti da sé stessi, anche quando in realtà si rimane coerenti col proprio modo di intendere il mondo: il Gauguin che si rifugia a Tahiti, celebrato dall' Asnaghi nella copia della celebre Aha oe feii?, non diventa mai un indigeno nudo e puro come quelli che rappresenta, rimane un borghese occidentale, per quanto liberato, che ha trovato nei lontani mari del Pacifico un antidoto al male di vivere di cui soffriva la società più moderna del suo tempo. Così, per Gauguin, la pittura diventa un viaggio sul viaggio, la possibilità di trasferire la vita, diventata beata, ma comunque sottoposta ai limiti della condizione mortale, nella  dimensione di un mito senza tempo dove solo la forma é padrona.
Anche per l'Asnaghi l'arte non può che essere la prosecuzione virtuale di un viaggio, percorso su sentieri mentali diversi, ma non certo meno intriganti di quelli derivabili da una reale avventura itinerante. Sedimenta quanto recepito, ma stravolgendolo sotto i colpi di un'immaginazione che in tal modo si appropria di ciò che rielabora, facendola cosa appartenente a un altro universo rispetto a quella da cui é provenuta, il proprio. Questa rielaborazione passa anche attraverso l’uso di una tecnica espressiva originale che armonizza di volta in volta diversi materiali: acrilici, matite colorate, foglia oro stesi su diversi supporti quali legno compensato, cartone, cartoncino, tela.
E questa varietà rispecchia la vastità delle sue conoscenze artistiche, acquisite durante gli anni di studio e di esperienze compiute in giro per il mondo.
La produzione di Alice Asnaghi, eclettica e polimaterica, non è altro che lo specchio della sua crescita ed evoluzione interiore.
Più che nei quadri di figura umana, forse condizionati dalla necessità di rispettare una certa convenzionalità  iconografica, a misura di osservatore occidentale, é nelle opere in cui maggiormente prevale l'originalità dell'invenzione, sia espressiva che tecnica, che ci si accorge del funzionamento di questo meccanismo esegetico: tanto più ci si allontana dalla sensazione originaria, come in quella foresta di bambù che respira di Rousseau il  Doganiere o in quell'altra costruzione a soffietto di ispirazione australiana, tanto più ci si appropria fino in fondo dell'esperienza da cui tutto é partito.
E il viaggio diventa tutto interiore."

-Paolo Levi:

 

"Alice Asnaghi, una giovane artista  che entra silenziosamente nel mondo dell' arte contemporanea, meritando un positivissimo plauso critico. Una pittura la sua, fresca e dinamica. Le doti tecniche sono subito visibili ed è facile subirne il fascino, data la bravura del gesto pittorico che la contraddistingue: colori brillanti e decisi, cromatismi accesi e dovizia di particolari rendono le sue opere un' esperienza visiva di rara bellezza. A metà tra il classico realismo e il figurativo moderno i dipinti della Asnaghi sono l'incontro bilanciato tra sentimento e tecnica, sono racconti immaginifici volti ad avvicinare il pubblico a qualcosa di sconosciuto. Racconti di altre vite e altre memorie, storie di culture lontane, ricordi ed emozioni che nascono e respirano attraverso l'arte empatica della pittrice."

-Sandro Serradifalco:

 

"Non si può non riconoscere il raro talento artistico di Alice Asnaghi, pittrice giovane ma nelle cui opere emerge una maturità espressiva frutto di lunga ricerca e dedizione. La sua bravura si coglie nettamente nella definizione del dettaglio e nella scelta di soggetti diversi. Opera nell’ ambito del figurativo con una sensibilità determinata a cogliere la bellezza in tutto ciò che la circonda o la affascina come il mondo animale o la cultura occidentale. Le raffinate scelte cromatiche e l’intensa luminosità che caratterizzano questi lavori restituiscono l’ immagine di un altrove esotico e sognante, immerso in un’ atmosfera romantica e densa di vaghe nostalgie. La baluginante espressività dell’artista rivela i segreti più intimi delle sensazioni e delle emozioni umane. Racchiuse da un alone quasi mistico, le sue figurazioni o i suoi personaggi ci introducono in un mondo sospeso nel tempo, romantico e lirico, specchio di un’ anima che si sofferma sull’importanza dell’ interiorità, dell’ introspezione e della riflessione."

-Jean Blanchaert:

 

L’universo colorato di Alice Asnaghi tinge e contamina la mente di chiunque entri a contatto con i suoi paesaggi dell’immaginazione. L’artista e i suoi gesti traducono l’innata necessità di spostarsi, di allargare i propri orizzonti e di vedere cose nuove con occhi diversi. Sono tutte inclinazioni che fanno parte dell’animo di Alice fin della sua più tenera età. Un’illustratrice carismatica, capace di catapultare lo spettatore in vivaci viaggi di fantasia. Dipingere è per lei come adempiere un ritorno a quando si era felici… le immagini, come sempre o spesso avviene nelle opere di Alice, appartengono a una terra di mezzo tra la realtà e la fiaba, nulla che non sia semplice e chiaro: dell’uno posseggono la solennità dell’azione e la classicità delle figure; dall’altra invece ricevono l’atmosfera sognante, la giocosità infantile, il senso di meraviglia e di stupore che sembra investire i personaggi da lei ritratti.

-Salvo Nugnes:

 

Le protagoniste assolute dei quadri di Alice Asnaghi sono la Natura e la Madre Terra. Le sue incantevoli opere, rese con eccezionale naturalezza, sembrano essere ispirate dal culto di Gea, divinità celebrata dagli antichi greci, madre degli uomini e della dinastia divina. Ma quello che si legge è anche la denuncia di tutto ciò che la sta lentamente distruggendo: l' inquinamento, l'effetto serra, lo scioglimento dei ghiacci e l'aumento delle temperature. L'artista, attraverso delle pennellate semplici e pulite, indica magnificamente e chiaramente lo splendore del pianeta, celebrandolo in tutta la sua bellezza.